Tutte Le Fortificazioni Della Provincia Di Grosseto In Sintesi Pagina 2, Castelli Della Toscana

Le Terme dell’Osa e le Terme di Roselle (presso l’omonima località del comune di Grosseto) attendono, per vicende diverse, un rilancio e una migliore valorizzazione nel futuro prossimo. La parte indifferenziata dei rifiuti domestici prodotti in provincia di Grosseto viene parzialmente smaltita dal cogeneratore di Scarlino, impianto di incenerimento capace di produrre energia elettrica, situato nella zona industriale dell’omonimo comune, nella Piana del fiume Pecora . Inoltre, dagli ultimi decenni del secolo scorso in poi, in numerosi centri della provincia si sono stabiliti numerosi fedeli di religione islamica provenienti da altre nazioni. La comunità islamica più numerosa è sicuramente quella di Grosseto che si riunisce per le preghiere del venerdì presso i locali del Centro Culturale Islamico.

Di grande interesse è la città di Vetulonia, sulle alture di Castiglione della Pescaia, dove è stato allestito il Museo archeologico per custodire i numerosi reperti provenienti dai vicini scavi; questa città aveva frequenti rapporti commerciali con Populonia, unica città etrusca di mare situata in provincia di Livorno. In un’area nei pressi di Pitigliano, sul luogo in cui sono venuti alla luce molti reperti, è in fase di allestimento un parco preistorico con la ricostruzione di un villaggio. Lungo la strada per Sorano, sul costone tufaceo e oltre il torrente che dà vita a una bella cascata, si trova il rinascimentale parco Orsini di cui rimangono, in mezzo alla vegetazione, padiglioni, statue e sedili intagliati nel tufo.

Nel 1520, Gianfrancesco Orsini fece chiamare l’architetto Antonio da Sangallo il Giovane, affidandogli il compito di progettare un piano di ristrutturazione del palazzo. L’aspetto attuale è dovuto ad alcune ristrutturazioni effettuate dai Lorena dopo il 1737 e, soprattutto, dai vescovi di Sovana – l’edificio fu ceduto interamente alla diocesi nel 1793 – tra il 1861 e il 1865, con la demolizione del ponte levatoio e la modifica dei bastioni per ampliamento della sede stradale. Il Santuario Madonna delle Grazie venne costruito agli inizi del ‘400 come piccola cappella rurale. Pitigliano è un caratteristico borgo della Maremma grossetana, unico nel suo genere per la particolarità di essere costruito interamente su di un masso tufaceo, ciò lo rende uno dei luoghi più interessanti dell’area del tufo. Il paese si eleva su un pianoro formato dai corsi d’acqua Lente, Meleta e Prochio, è certamente uno dei centri artistici più belli della Toscana e d’Italia. La cittadina conserva vari monumenti di interesse artistico che spaziano dall’epoca medievale al Settecento.

  • Le pareti esterne alternano alcuni tratti rivestiti in pietra ad altri con intonaco scialbato; una serie di feritoie ed alcune finestrelle quadrangolari si aprono ad altezze diverse, pur corrispondendo esternamente nell’insieme ai rispettivi livelli in cui è articolato il complesso.
  • Nel percorso interno possiamo visitare le aree ipogee dedicate ai bagni rituali, alla cantina e al macello per la produzione di vino e carni kashèrossia, secondo le regole alimentari della religione ebraica stabilite nella Torah.
  • Già agli inizi del XIV secolo il castello entrò a far parte del dominio del comune di Orvieto e successivamente fu annesso all’area d’influenza Senese.
  • Fu costruita dai senesi verso la fine del XV secolo e certamente riadattata in seguito dagli Spagnoli per adeguarla alle nuove esigenze militari.
  • Agli inizi del Trecento l’influenza di Siena iniziò a farsi sentire su vari alcuni centri dell’entroterra che passarono a famiglie nobili senesi quali i Bonsignori, i Piccolomini, i Tolomei e i Salimbeni o direttamente sotto il controllo della Repubblica.

Il complesso sorge poco a sud-ovest e in posizione dominante rispetto alla vicina Fattoria di Lattaia. Il complesso sorse in epoca medievale come complesso monastico collegato alla non lontana Abbazia di San Salvatore a Giugnano, nei pressi della perduta ed antecedente Pieve di Tabiano. Il complesso, voluto dalla famiglia Aldobrandeschi, alla fine del Duecento passò sotto il controllo ai Pannocchieschi e in epoca tardo medievale fu trasformato in complesso fortificato rurale. Nel secolo successivo iniziò a farsi sentire l’influenza di Siena che esercitò il dominio sul complesso, divenuto oramai uno dei baluardi dell’antica repubblica assieme alla vicina Fattoria di Lattaia, che era invece sorta come vero e proprio insediamento castellano.

La provincia di Grosseto presenta quasi ovunque caratteristiche di medio-alta diffusività , fatta eccezione per i comuni di Magliano in Toscana e Manciano, i cui territori sono sottoposti a bassa diffusività. La provincia di Grosseto gode di un clima mediterraneo, soprattutto lungo la fascia costiera e sulle isole dell’Arcipelago. In prossimità della fascia costiera si estende la pianura maremmana, interrotta sporadicamente da isolati promontori, che tende anche ad inoltrarsi nel retroterra, seguendo le basse vallate dei principali corsi d’acqua.

A Pitigliano la comunità ebraica si consolidò al punto da erigere, nel 1598, una sinagoga. Quando, ai primi del XVII° secolo, i Medici aggregarono al Granducato di Toscana anche le piccole contee della zona più meridionale della regione, gli ebrei qui residenti furono confinati nei ghetti. Ma, ben presto, dando giusto rilievo al loro notevole ruolo economico e commerciale, la condizione generale fu migliorata con la concessione di fondamentali diritti personali, tra cui il possesso di immobili. Pitigliano fu anche teatro dell’ultimo duello “legale” della storia, quello fra i due capitani Giovanni Taddei e Ascanio Della Corgna, avvenuto nel 1546. Proprio a seguito di questo sanguinario duello, nel 1563, il Concilio di Trento proibì questa forma di controversia. Da ricordare, poi, nel XV secolo l’arrivo nel borgo della comunità ebraica, a cui si deve l’epiteto di Piccola Gerusalemme con cui è conosciuta Pitigliano.

Nel cuore della Maremma toscana, una cinta muraria protegge la città storica di Grosseto, nel tempo rimasta immutata. Bolsena e il suo lago — Sulla sponda settentrionale del lago a cui dà il nome, ha un bel centro storico. Titolare del trattamento è Italiaonline S.p.A. con sede in Assago, Via del Bosco Rinnovato 8/Palazzo U4. 7 del Codice in materia di protezione dei dati personali tra i quali accedere alle informazioni che Vi riguardano e chiederne l’aggiornamento, la rettificazione e l’integrazione, nonché la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco solo qualora i medesimi vengano trattati in violazione alla legge. Tale cookie di sessione non viene memorizzato nel PC del navigatore né nel browser utilizzato dal medesimo ed è unicamente finalizzato alla fruizione del servizio fornito tramite il sito.

In alcuni casi, le originarie mura furono ulteriormente ampliate o riqualificate durante il periodo rinascimentale, riuscendo quindi a pervenire quasi intatte fino ai giorni nostri. In tutti gli altri centri storici, invece, nel corso dei secoli successivi le originarie cerchie murarie possono essere state parzialmente incorporate nelle pareti esterne di edifici abitativi, oppure in gran parte danneggiate o abbattute per l’espansione dei nuclei abitati. Nel tredicesimo secolo passò sotto il controllo senese e appartenne alle famiglie dei Bonsignori, dei Tolomei, dei Salimbeni e dei Bindi.

La zona del Monte Amiata e del Monte Labbro è estremamente ricca di giacimenti di cinabro, il minerale da cui si estraeva mercurio, in particolare presso Selvena e Santa Fiora sul versante grossetano e presso Abbadia San Salvatore sulla sponda senese. Da oltre quaranta anni infatti il mercurio è stato sostituito in gran parte dei suoi utilizzi industriali e chimici. Sul Monte Amiata si trovano i vapori geotermici alle Bagnore, nel comune di Santa Fiora, nei pressi https://tuttopitigliano.com/viareggio/ dell’omonimo centro. Anche in questa zona è iniziata da tempo la produzione di energia geotermica che potrebbe essere implementata nel corso dei prossimi anni, nel rispetto dell’ambiente locale, con particolare riferimento alla portata delle sorgenti particolarmente ricche nell’area amiatina. Sulle Colline Metallifere, nei pressi di Monterotondo Marittimo, i soffioni boraciferi hanno permesso lo sviluppo di energia geotermica che, con il passare degli anni, è sempre più sfruttata per rendere i paesi della zona autosufficienti.

I centri della Contea degli Orsini entrarono nel Granducato di Toscana tra la seconda metà del Cinquecento e gli inizi del Seicento, mentre le località sforzesche della ex Contea di Santa Fiora vennero annesse nel corso del Seicento. Altre città e necropoli etrusche si svilupparono presso Saturnia, a Marsiliana e nel territorio collinare tra Magliano in Toscana e Scansano. Tutte queste città etrusche avevano contatti anche con Vulci, Tuscania e Tarquinia che si svilupparono nel territorio dell’attuale provincia di Viterbo. Un’altra città etrusca di grandissimo interesse archeologico è Sovana, dove il sistema delle Vie Cave collegava le varie necropoli presenti nella zona con quelle intorno a Sorano e Pitigliano, nel cuore del Parco archeologico Città del Tufo; non lontano da Pitigliano si trova il sito archeologico di Poggio Buco. Circondano il borgo verdi declivi, piccole valli con torrentelli e cascate, rupi su cui il sole al tramonto stempera i suoi colori.

Come detto i ruderi della rocca dominano il paesaggio ed è ancora oggi facilmente riconoscibile l’andamento della doppia cinta muraria, una che racchiudeva l’abitato e la seconda interna a protezione del palazzo feudale, con una forma semi trapezoidale. Al vertice orientale della seconda cerchia, in corrispondenza della porta principale, si erge una splendida torre di forma pentagonale che aveva la funzione di cassero. Detta torre sembra sia stata aggiunta alla fortificazione per aumentarne le difese subito dopo l’assedio del Barbarossa.

December 28, 2021

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